Arturo Zanieri in mostra al Civico Museo

Municipio di Maccagno
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“Arturo Zanieri (1870-1955). Un orientalista a Maccagno”, è il titolo della mostra che sarà inaugurata sabato 11 maggio alle ore 18 al Civico Museo di Maccagno con Pino e Veddasca.

Quali legami ci sono tra il nostro Comune e il territorio del lago Maggiore e un’artista che trascorse quasi metà della propria vita ad Alessandria d’Egitto?

Lo spiegano i curatori della mostra, Federico Crimi e Marco Dozzio: molti dei ritratti esposti rappresentano veri e propri spaccati della società maccagnese negli anni tra il Fascismo e la Liberazione.
Personaggi ma anche paesaggi e vedute di Maccagno.

Grazie ad una minuziosa ricostruzione biografica e culturale, è stato possibile portare nel nostro Museo 56 opere – di cui 27 inediti – molte delle quali appartenenti a collezioni private.

Il Sindaco Fabio Passera, insieme con Alessandro Fazio, Consigliere delegato agli eventi culturali, hanno sottolineato quanto il “Parisi Valle” rappresenti uno strumento per la conoscenza e l’approfondimento delle realtà locali. Proprio grazie a questa nuova esposizione, infatti, è stato possibile offrire al pubblico una ricostruzione della società della Maccagno della prima metà del Novecento, dando ampio spazio alle famiglie più illustri dell’epoca.

Da 2015 ad oggi, come ha ricordato Clara Castaldo, responsabile delle attività culturali al Civico Museo, è stato dato grande spazio a mostre retrospettive, a collettive, a personali di autori del passato e del presente, che hanno lavorato con i materiali più svariati, dalla ceramica all’acquerello, dalla pittura ad olio al vetro e alla fotografia.

Arturo Zanieri nacque a Firenze nel febbraio del 1870 e morì a Maccagno nel 1955; studiò con Nicolò Cecconi, frequentò l’Accademia della sua città natale e si perfezionò nello studio si Lorenzo Gelati. Al 1906 risale il suo primo viaggio in Egitto dove, ben presto, diventò il ritrattista più famoso e ricercato. Caratteristica preponderante nelle sue opere, la ricerca continua delle sfumature di pelle e occhi dei soggetti che ritraeva e che riusciva a rendere in maniera magistrale cogliendone le più sottili variazioni in qualsiasi condizione di luce, naturale o artificiale.

Spicca, tra gli altri, il ritratto del Maresciallo dei Carabinieri Enrico Sibona, che tanta parte di storia ebbe a Maccagno tra il 1939 e il 1946 per aver salvato la vita ad alcuni ebrei perseguitati da nazifascisti.

Il catalogo della mostra contiene un saggio di Nadia Radwan, storica e critica, docente all’Università di Berna. La studiosa mette in evidenza una delle capacità innate di Zanieri, quella di trasmettere nei suoi ritratti, che fossero di venditori ambulanti piuttosto che di beduini, lo spirito esotico della sua esperienza egiziana.

La mostra rimarrà aperta fino al 7 luglio 2019, il venerdì dalle ore 15 alle ore 19; il sabato e la domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19. L’ingresso è libero.

 

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