Un omaggio al patrimonio artistico e religioso e alle incredibili vicende di quella che era a tutti gli effetti una vera e propria officina di monete, la Zecca Imperiale, a 400 anni dalla sua fondazione.
Era il 16 luglio 1622 quando Giacomo III Mandelli (esponente di quella famiglia che per secoli resse le sorti del Feudo), fu insignito del diritto di zecca da parte dell’imperatore Ferdinando II d’Asburgo: il diploma a lui concesso, gli consentiva di coniare una moneta “di bontà e valore corrispondente a quelli delle monete coniate nel Sacro Romano Impero”. E proprio questo straordinario documento, proveniente dall’Archivio storico diocesano di Como, unitamente ad un esemplare manoscritto degli statuti comunali del 1569 - da poco entrato a far parte delle collezioni del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca - rappresenta il filo conduttore della nuova mostra del Civico Museo “Parisi Valle”, che verrà inaugurata sabato 10 dicembre 2022 alle ore 17.30.
Realizzata in collaborazione con Numismatica Varesina e con il contributo scientifico di Luca Gianazza (il suo volume “La Zecca di Maccagno Inferiore e le sue monete” è una preziosissima fonte di notizie sul feudo imperiale di Maccagno Inferiore, centro tra i più antichi del Lago Maggiore), l’esposizione - curata da Federico Crimi - accompagna il visitatore alla scoperta delle monete coniate a Maccagno e di numerosi documenti sulla storia del borgo, in gran parte mai pubblicati, provenienti da collezioni pubbliche, private ed ecclesiastiche.
Tra questi, alcune pergamene medievali che riportano antichissime diatribe di confini con il paese di Agra (databili al 1183 e agli anni successivi), oltre a inventari del XVII secolo, inediti, che riguardano la famiglia Mandelli e la vita sociale del paese. Pannelli didattici e altri supporti bibliografici che descrivono l’attività della Zecca - l’edificio, anche se trasformato, esiste ancora - i metodi di conio, i diversi esemplari prodotti. Dalla Parrocchia di Santo Stefano a Maccagno Inferiore, un documento del 1625, il “Registro dei morti”, testimone della vita sregolata e violenta degli zecchieri; un dipinto di Carlo Bossoli (uno dei principali esponenti della pittura di storia e di paesaggio dell’Italia settentrionale): “Il santuario della Madonna di Punta, Maccagno, Lago Maggiore, 1867 (nella foto).
Inoltre, una rara edizione originale manoscritta degli “Statuti” promulgati da Tazio Mandelli, conte e signore di Maccagno di Sotto, nel 1569. Punta di diamante della sezione d’arte, una preziosa pala d’altare, opera di Pietro Antonio Magatti (Varese 1691-1767) proveniente dalla Chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Maccagno Inferiore. La tela, datata 1729, rappresenta una grande Immacolata. Dopo settant’anni, il dipinto è di nuovo fruibile.
“Celebrare i 400 anni dalla nascita di una zecca a Maccagno Imperiale è un evento di per sé eccezionale; farlo con i tesori che non sono solo monete, è dare a tutti coloro che visiteranno la mostra un’esperienza entusiasmante”, hanno commentato il Sindaco Fabio Passera e l’Assessore alla Cultura, Elisabetta Cornolò.
La mostra rimarrà aperta fino al 10 aprile 2023
Il venerdì dalle ore 14.30 alle ore 18.30; sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30.
L’ingresso è gratuito.
In collaborazione con:
Ministero della Cultura
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
Archivio storico diocesano di Como
Diocesi di Milano, Ufficio Beni Culturali
Galleria Aversa, Torino
Numismatica Varesina, Varese
Unità Pastorale Maccagno e Valli.
A cura di Costanza Guerri