Come forse sapranno tutti coloro che conoscono la Val Veddasca, in questo piccolo angolo di paradiso ci sono numerose chiese e campanili meravigliosi. Oggi vogliamo parlarvi di un gioiello che si trova a Lozzo: un quadrante solare situato sulla facciata sud della Canonica della Chiesa Parrocchiale dell’Assunta, in piazza 4 Novembre.
Nella sua relazione il geometra ed esperto gnomista Roberto Baggio spiega che la meridiana di Lozzo segna le ore vere solari, cioè alla francese e risale presumibilmente alla seconda metà del XIX secolo. Questo è intuibile dal tipo di intonaco, dalle incisioni e dal colore (blu di fondo) utilizzati. Sembra sia attribuibile a Giovanni Bianchi da Varese, artista che lavorò nelle zone del Varesotto, del Canton Ticino, Grigioni e Ossola proprio in quel periodo.
L’accuratezza dell’opera in questione si evince senza dubbio dalla precisione cronometrica con la quale sono indicate le ore: le dimensioni del quadrante solare sono di circa 2 metri x 1,20 di altezza. La parete, sulla quale esso è posizionato, declina di circa 45/50°, motivo per cui sono segnate in prevalenza le ore del mattino (dalle IIII alle XII) mentre quelle pomeridiane vanno dalla I alle IIII. Le singole ore sono suddivise in mezz’ora e in quarti d’ora.
Lo stilo, ovvero lo gnomone, è stato erroneamente raddrizzato in quanto ritenuto inclinato in modo sbagliato: originariamente costituito da un tondino in ferro con un diametro di 12 mm, era posizionato parallelamente all’asse terrestre in modo da formare un angolo di 44°. Purtroppo questo intervento, senza dubbio fatto in buona fede, ne ha tuttavia pregiudicato il funzionamento regolare.
L'Amministrazione del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca ha deciso di avviare un'opera di restauro per restituire agli abitanti di Lozzo e della Valveddasca la loro preziosa meridiana.
In cosa consisteranno gli interventi? Uno dei danni principali, come ha dettagliatamente descritto la ditta Arkè s.n.c. di Varese, nella relazione preliminare e perizia tecnica per l’intervento di restauro conservativo, sembra essere la perdita di gran parte del colore e lo sbriciolamento dell’intonaco di supporto. Il degrado è ascrivibile sicuramente ai dilavamenti, alle piogge e alle iterazioni chimiche della componenti acide con il legante dell’intonaco di supporto.
Come si procederà, quindi? La proposta consiste in un preconsolidamento delle parti pittoriche in pericolo di caduta, attraverso stesure localizzate di soluzioni a base di acqua e successiva stiratura a freddo. Contemporaneamente si provvederà, con iniezioni di malte premiscelate, ai consolidamenti in profondità. Poi alla posa di adeguati salvabordi e alla pulitura dell’intera superficie. Per quanto possibile si cercherà di alleggerire la macchia al centro del quadrante. Le lacune verranno integrate pittoricamente con l’acquerello con la metodica della selezione cromatica. Le parti in metallo verranno trattate con convertitore chimico, previa rimozione meccanica di tutti gli elementi ossidativi.
La messa in funzione della meridiana sarà compito dello gnomonista; ogni passaggio che riguarderà l’intervento verrà documentato attraverso un dettagliato reportage fotografico.
Premesso tutto ciò, ci sono ottime notizie: lo scorso dicembre 2020, la Curia Arcivescovile dell’Arcidiocesi di Milano, vista l’istanza presentata dal nostro don Franco Bianchini in qualità di legale rappresentante della Parrocchia di San Carlo in Armio, e dopo aver avuto il nulla osta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Varese, ha espresso parere favorevole per dare il via ai lavori di restauro e ripristino conservativo della Meridiana di Lozzo.
Manca solo un ultimo passaggio, l’ok della Provincia di Varese; è questione di poco tempo: entro l’estate, si inizierà!
C.G.