Chissà se anche Diabolik ed Eva Kant erano nascosti ieri, sotto altre sembianze, tra i presenti alla premiazione del concorso letterario: “Sulle tracce di Diabolik a Maccagno con Pino e Veddasca”, organizzato dall’Amministrazione comunale, dal Civico Museo “Parisi Valle” e dalla Pro Loco Maccagno Lago Maggiore.
Una cosa è certa, saranno stati sicuramente incuriositi di conoscere i nomi dei nove aspiranti alla vittoria, e di leggere i loro racconti. Perché, in fondo, i protagonisti assoluti della straordinaria mostra “Diabolik by Facciolo. Enzo Facciolo e il mondo dei fumetti”, conclusasi con quest’ultimo evento, sono proprio il ladro mascherato e la sua affascinante compagna.
Così, dopo cinque mesi, si é vissuto l'ultimo giorno di apertura della mostra "Diabolik by Facciolo".
Non senza emozione, ad uno ad uno, i concorrenti sono stati chiamati per essere premiati (con volumi di storia locale) dal Sindaco Fabio Passera, dall’Assessore alla Cultura Elisabetta Cornolò e dal Curatore del Museo, Federico Crimi.
Ecco i loro nomi: il primo classificato è stato Alberto Tarroni con “Omaggio alla Nona Arte”; seguito da Mario Manzin con “Hanna” e da Mauro Favini con “Un’ombra nera sul lago”, racconto accompagnato da un bellissimo disegno dell’autore.
Una menzione speciale per la categoria “Giovani Proposte” è andata al giovanissimo Samuele Coppi (13 anni), che ha presentato: “Arte povera”. Complimenti davvero!
Gli altri brillanti scrittori, ex equo, sono stati: Aurora Contin con: “Caccia in Val Veddasca”; Valentina Guerra con: “Solo per vendetta”; Claudio Delia con: “Nebbie su Maccagno”; Anita Mandelli con: “Diabolik, l’eroe che non ti aspetti” e Maria Giulia Baiocchi con: “Caccia al tesoro”.
Tutti loro hanno dimostrato un’incredibile conoscenza del territorio maccagnese e della sua storia. Che, tra l’altro, è stato uno dei criteri di valutazione da parte della giuria, oltre all’efficacia e coerenza interna della trama e all’attinenza al personaggio di Diabolik.
Non appena la Casa editrice Astorina, proprietaria dei diritti d’autore di Diabolik, darà il nulla osta, saranno resi pubblici i racconti e chissà che non vengano utilizzati per creare nuovi episodi della fortunatissima storica serie di fumetti. Sarebbe stato felice di esserci, il grande e compianto Enzo Facciolo, il “padre” di Diabolik.
Ringraziamo anche lui, per aver reso possibile una mostra così preziosa, non solo per la qualità delle opere esposte ma anche dal punto di vista umano, con la partecipazione in prima linea della sua famiglia, che si è prestata a raccontare frammenti della loro vita insieme.