I cittadini di Maccagno con Pino e Veddasca avranno sicuramente pensato che la proposta all’Ordine del giorno dell’ultimo Consiglio Comunale del 10 marzo 2017, riguardante il riconoscimento della LIS, la Lingua dei Segni Italiana, sia stata fatta esclusivamente per favorire in qualche modo l’inserimento di un bambino sordo nella comunità in cui vive.
In realtà, nonostante l’Amministrazione Comunale si sia sempre data da fare in questo senso, garantendo un progetto scolastico “ad hoc” per il piccolo studente silenzioso, la volontà del Sindaco è stata anche quella di appoggiare chi da anni lotta per i propri diritti, chi cerca di farsi sentire, chi chiede pari dignità: i sordi italiani. “Un impegno a promuovere il riconoscimento della LIS, finalizzato a rimuovere ogni ostacolo esistente al suo utilizzo, a favorire la comunicazione tra udenti e sordi e costituire una forma di integrazione sociale e culturale per questi ultimi, facilitando la loro partecipazione alla vita collettiva, nel rispetto della libertà di scelta e non di discriminazione per le persone sorde e i loro familiari”. Un segno di grande sensibilità, senza dubbio, e di civiltà. Se tutti i Comuni italiani, sulla scia del nostro, si impegnassero in questa direzione, probabilmente l’Italia farebbe quel passo che tanto le pesa ma che non la mette sicuramente in buona luce, essendo rimasta lei sola, insieme con il Lussemburgo, tra i Paesi Europei, a non aver riconosciuto come Lingua Ufficiale dei Sordi la LIS.
Si parla sempre di abbattere le barriere, di aiutare i disabili. Ma questo resta un punto dolente dell’Italia. Un’ assurda lotta quotidiana per chi vive nel mondo della sordità, per i familiari costretti a dover sostenere spese ingenti per garantire l’istruzione ai propri figli affiancandogli interpreti e assistenti alla comunicazione; per chi, in ambito scolastico, si trova a dover affrontare una forma di disabilità senza avere gli strumenti adatti, senza insegnanti preparati in materia. E per chi non ha accesso alle cose che noi udenti diamo per semplici e scontate come, ad esempio, chiedere informazioni in un qualsiasi negozio o sportello, poter “ascoltare” una visita guidata ad un museo, essere avvisati di un pericolo, guardare un film alla televisione o seguire un dibattito.
Quello che è un problema di pochi, anche se poi così pochi non sono, i sordi italiani, dovrebbe essere invece sentito come un problema di tutti, se non altro per una questione di civiltà. L’Italia non può e non deve rimanere indietro, in questo senso, rispetto a tutti gli altri Paesi del Mondo.
L’Amministrazione Comunale di Maccagno con Pino e Veddasca ha voluto ancora una volta schierarsi dalla parte dei più deboli, cercando di dare una mano e un sostegno concreto a chi non ha la possibilità di farsi sentire. Un esempio encomiabile che, ci auguriamo, aprirà la strada verso una maggiore tolleranza e sensibilità sui temi della disabilità.