Una recente puntata di un nota trasmissione televisiva, ha portato alla luce gravi incurie nella gestione delle casette dell’acqua. Sotto accusa sono finite quelle che erogavano acqua contenente dosi eccessive di arsenico.
A Maccagno con Pino e Veddasca questo problema, fortunatamente, non esiste.
La casetta dell’acqua, inaugurata il 10 marzo 2012 in Largo Alpini, nata in seguito alla collaborazione tra l’ex Comune di Maccagno e Aspem, la società che dal 2004 gestisce in concessione l’importante servizio, ha tutte le carte in regola.
L’acqua, sia gassata che naturale, proveniente dall’acquedotto del paese è, periodicamente sottoposta a stretti controlli da parte della Direzione Sanitaria dell’U.O. Igiene Alimenti e Bevande di Varese, che ne analizza - secondo un proprio protocollo interno - campioni destinati al consumo umano e, attraverso analisi microbiologiche, ne accerta la conformità.
L'ultimo report in ordine di tempo porta la data del 12 novembre 2015 e i risultati sono eccellenti.
Non basta. Il Comune ha un proprio manuale di autocontrollo che, oltre a verifiche con cadenze diverse a secondo della tipologia dei parametri verificati, almeno una volta l'anno esegue analisi chimiche dell'acqua erogata e quattro volte l'anno quelle micro - biologiche.
Tramite l’utilizzo di chiavette magnetiche, a disposizione dei residenti del Comune, gli utenti possono usufruire gratuitamente di un massimo di sei litri al giorno di acqua raffrescata.
La struttura in legno, realizzata in doghe di larice spazzolate, è opera della ditta MC3 di Germignaga, mentre la parte tecnica di gestione dell’acqua è stata curata della Cillichemie di Milano.
Nei mesi di giugno, luglio e agosto l'orario di funzionamento va dalle ore 7.00 alle ore 24.00. Nei restanti mesi, dalle ore 7.00 alle ore 22.00. Al di fuori dei suddetti orari cessa l'erogazione dell'acqua con la chiusura della saracinesca.
Un altro fiore all’occhiello del nostro grande Comune!