Al Civico Museo di Maccagno, “Parole paradossali” per riflettere e sognare.

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Domenica 19 febbraio 2017 alle ore 17, il Civico Museo Parisi-Valle di Maccagno inaugura la mostra "Paradossali parole. Progetto artistico a tre voci", una mini-collettiva di opere di Daniele Garzonio, Antonio Piazza e Ferdinando Pagani, a cura di Clara Castaldo.


Ai visitatori la possibilità di riflettere sul significato che hanno le parole e la comunicazione contemporanee; nelle opere in mostra, infatti, immagine e parola dialogano e si completano reciprocamente.
Pur nei diversi stili e fonti di ispirazione, i lavori dei tre autori offrono numerosi spunti sul significato delle immagini e dei sistemi visivi: dalla spiritualità dei colori di Pagani, alla plasticità multiforme dei rilievi di Piazza, fino alla "ludica seriosità" dei dipinti di Garzonio.
Fiore all’occhiello, tre cataloghi monografici con le foto delle opere degli autori e un’intervista inedita curata da Clara Castaldo.

Completeranno la rassegna, tre appuntamenti musicali, (alle ore 16) sempre negli spazi del Civico Museo: il primo, in occasione del vernissage il 19 febbraio, vedrà protagonista Teodor Xhokaxhi al violino.
Domenica 5 marzo saranno ospiti Enrico Penazzi al pianoforte e Achille Giglio al contrabbasso. Infine, domenica 19 marzo, Paolo De Ceglie alla tromba e Salvatore Arcadipane al pianoforte.


Il Sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, citando la celebre frase di Federico Fellini: "Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita", spiega come, "ancora una volta, il Civico Museo lanci una sfida e una pacifica provocazione agli occhi dei visitatori: le parole che scegliamo ogni istante dicono ogni nostro pensiero, opinione, idea o sogno”. “I tre autori - prosegue - con il loro lavoro hanno scelto di proporsi in un inedito progetto di comparazione e raffronto che non è certamente il primo e, qui a Maccagno, non sarà l'ultimo”.
Clara Castaldo, sulla scia di Italo Calvino, è convinta che “dopo questa tappa, dopo questo “sbarco” a Maccagno avremo letto, ascoltato, giocato, pregato e amato con parole cristalline, sobrie, ariose, potendo magari collegare la traccia visibile alla cosa invisibile, alla cosa assente, alla cosa desiderata o temuta, come un fragile ponte di fortuna gettato sul vuoto”.


La mostra rimarrà aperta fino al 26 marzo. L’ingresso è libero.

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