Trattamenti di disinfezione dell’acqua potabile

Municipio di Pino
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Con la nuova gestione dell'Acquedotto Comunale da parte di Aspem S.p.a. anche negli ex Comuni di Pino L. M. e Veddasca, alcuni utenti si sono lamentati per la presenza di cloro nell'acqua potabile. Ecco come la stessa Aspem spiega i motivi che spingono all'utilizzo dello stesso.

 

1. PREMESSA
Il presente documento viene redatto a supporto dell’Amministrazione comunale di Maccagno con Pino e Veddasca al fine di fornire un'informativa in merito all’adozione di un sistema di disinfezione di acque derivate da sorgenti mediante clorazione, per l’acqua accumulata presso gli impianti degli acquedotti di Veddasca e Pino e da essi distribuita alla rete comunale.

2. SITUAZIONE ATTUALE
L'approvvigionamento di acqua per gli ex comuni di Pino e Veddascaproviene principalmente da acqua di sorgente dove si riscontra, come generalmente accade, la presenza di microorganismi e cariche batteriche, che devono essere eliminate prima della distribuzione alle utenze.
Attualmente l’acqua che viene fornita alla rete dell’acquedotto degli ex comuni di Pino e Veddasca viene trattata, presso le sorgenti e/o le principali vasche di accumulo, utilizzando pastiglie a base di cloro comunemente utilizzate per la disinfezione delle acque potabili.
In un paio di impianti di Veddasca la potabilizzazione delle acque avviene mediante sistema di dosaggio di ipoclorito di sodio a pannelli solari.
Settimanalmente presso gli impianti ed in determinati punti della rete di distribuzione viene effettuata la verifica del quantitativo di cloro residuo presente nell’acqua al fine di monitorare e definire l’eventuale dosaggio delle pastiglie di cloro.
L'obiettivo per gli impianti dei comuni di Pino e Veddasca è quello di abbandonare progressivamente l'utilizzo delle pastiglie prevedendo l'installazione di impianti di dosaggio di ipoclorito di sodio.
Tali impianti sono costituiti da una pompa per il dosaggio del prodotto disinfettante con sistemi di regolazione manuale e automatico, elettronica per la trasmissione dati e per la regolazione automatica del dosaggio abbinati ad un sistema di misura del clororesiduo presente nell’acqua anch'esso dotato di elettronica per la trasmissione ed il monitoraggio del dato asistema di telecontrollo.

3. OBBLIGHI DI LEGGE
La norma che definisce le caratteristiche di qualità dell’acqua distribuita dagli acquedotti pubblici è il D.Lgs. 31/2001. Con riferimento alla presenza di microorganismi il decreto stabilisce che Escherichia coli ed Enterococchi devono essere assenti. Possono essere ricercati anche altri microorganismi da parte degli Enti di controllo. Fra questi vi sono gli enterovirus, i batteriofagi anti E.coli, gli enterobatteri patogeni e gli stafilococchi patogeni, che devono risultare altrettanto assenti.
Il decreto ammette varie metodologie di disinfezione, purché garantiscano il risultato sopraindicato in rete e contestualmente non alterino le caratteristiche chimiche dell’acqua in modo tale da superare altri parametri di riferimento. In particolare la norma stabilisce che il contenuto complessivo di trialometani non superi i 30 µg/l.
Precedenti normative (D.P.R. 236/1988) definivano anche un valore di cloro libero da mantenersi nell’acqua distribuita al fine di garantire il mantenimento nel tempo dell’agente disinfettante onde evitare il rischio di avere presenze di microrganismi residue oppure penetrate in rete ad esempio a seguito di lavori di riparazione o di malfunzionamento temporaneo degli impianti di clorazione.

4. INDICAZIONI DA PARTE DELL’ENTE DI CONTROLLO
L’Ente di controllo competente sull’acqua potabile è l’Azienda Sanitaria Locale di Varese. Con riferimento alle attività di disinfezione dell’acqua potabile detto Ente pur non indicando metodologie preferenziali per l’ottenimento di caratteristiche di purezza batteriologica, contempla la presenza di cloro residuo ai terminali d’utenza. Si fa riferimento ad esempio alla modulistica in uso ai tecnici del dipartimento Prevenzione Medico per ciò che concerne i certificati d’analisi batteriologica. Sono disponibili documenti recenti dell’ASL di Varese, che consigliano, in caso di utilizzo di sistemi di abbattimento a raggi ultravioletti, l’integrazione dell’impianto con un sistema di disinfezione chimico che garantisca un effetto di protezione nel tempo.

5. SCELTA TECNICA DI ASPEM NELLA GESTIONE DELLA DISINFEZIONE SULLE RETI IDRICHE
Presso gli impianti dei Comuni in gestione ASPEM ha scelto di operare la disinfezione dell’acqua distribuita attraverso sistemi di clorazione, mediante l’utilizzo di ipoclorito di sodio o, in casi di situazioni particolarmente vulnerabili, di biossido di cloro.
Detta soluzione è stata preferita ad altre, quali l’ozonizzazione o l’utilizzo dei raggi ultravioletti.
Il dosaggio di cloro agli impianti garantisce un'azione disinfettanteche perdura nello spazio e nel tempo in quanto il cloro residuo assicura il controllo di eventuali ricontaminazioni/ricrescite nella rete di distribuzione.
Diverse sono le realtà in cui la protezione mediante cloro è necessaria, come le seguenti:
• rottura della tubazione con conseguente intervento di riparazione: durante tutte le fasi di lavoro in campo all’interno di uno scavo niente garantisce la impossibilità di infiltrazione di terra, sporcizia, residui di qualsiasi tipo, per non citare possibili inquinanti derivanti da condotte fognarie presenti in loco
• presenza a valle del punto di disinfezione di vasche di rottura pressione o più in generale bacini intermedi più o meno aperti o accessibili ad insetti o animali, con conseguenti possibili contaminazioni da deiezioni o addirittura annegamenti all’interno delle vasche
• sporcizia ed incrostazioni presenti ai rubinetti degli utilizzatori o ai contatori che possono dovere essere smontati oppure su impianti domestici di filtrazione, possono essere fonte di contaminazione, così come le attività di riparazione eseguite sugli impianti interni agli edifici

6. CONCLUSIONE
Il presente documento rappresenta una sintesi di quanto nel tempo sviluppato e verificato da ASPEM nel corso della conduzione degli acquedotti gestiti. La scrivente è a disposizione sia per fornire documentazione in merito alla disinfezione con cloro sia per eventuali incontri con i propri tecnici al fine di approfondire la tematica in oggetto.

 

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