La Natura si racconta nelle opere di Chiara Ricardi

Municipio di Maccagno
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La mostra “Naturalis Historia” di Chiara Ricardi, inaugurata sabato 30 aprile 2016 al Museo “Parisi-Valle” di Maccagno con Pino e Veddasca, si pone come una sorta di ponte tra quella da poco conclusasi di «Antonio da Tradate», e la prossima esposizione, che vedrà riunite le opere dell’ «Associazione dei liberi artisti varesini», che fanno capo a Marcello Morandini.


Tante persone hanno voluto ancora una volta condividere un momento di alta cultura che l’Amministrazione Comunale ha offerto in questo spazio dedicato all’arte, che sempre più si sta rivelando come un punto di riferimento non solo per gli artisti del territorio ma anche per quelli che semplicemente lo apprezzano e che lo vivono come luogo emozionale.


Come ha spiegato il Sindaco Fabio Passera, “…questo Museo ha un rapporto diretto con gli artisti; sempre più si sente la necessità che la gente venga qui ad incontrarli, unitamente al desiderio che questo polo espositivo diventi il centro del nostro territorio. E’ da qui che occorre passare per andare oltre”.
Occasione della mostra, la donazione di “Naturalis Historia”, l’opera che Chiara Ricardi ha voluto regalare al nostro Museo. “Questo luogo – come ha raccontato lei stessa - è connotato da un’architettura che dà un senso, che arricchisce di significato il lavoro degli artisti; lo sento molto affine alle mie creazioni, che si muovono sulla contaminazione e sulla commistione tra natura e artificio”.


La curatrice della mostra, Clara Castaldo, ha fatto una breve riflessione sull’idea del dono. Nel caso specifico di Chiara Ricardi, il suo gesto ha doppiamente valore e dimostra coraggio, oltre che sentimento di affetto e legame profondo con il nostro territorio.
Un’esposizione davvero particolare ma densa di significato e che affonda le radici nella monumentale opera di Plinio il Vecchio, i trenta volumi della sua “Naturalis Historia”, appunto.
Il catalogo che accompagna l’esposizione offre una chiave di lettura alle sottili tavolette ceramiche che danno vita all'installazione "Naturalis Historia" creando una sorta di puzzle, ….«l’uso della ceramica rimanda a tempi remoti e scritture arcaiche, all’attimo in cui l’Uomo prende coscienza di sé e del suo essere nella Storia. La Natura e la percezione umana non sono due regni distinti, ma un’unica realtà inscindibile; così le osservazioni dell’uomo sui materiali e gli elementi biologici coinvolgono e confondono elementi artificiali e segni antropici di incerta decifrazione. Le superfici si increspano e si corrugano, appaiono solcate da fenditure, corrosioni e cicatrici: la Storia Naturale è costituita tanto da stratificazioni organiche quanto da sedimentazioni della memoria, da sovrapposizioni di segni e di simboli».

Il percorso della mostra propone poi piccole sculture zoomorfe di porcellana custodite all'interno di campane di vetro, che costituiscono una sorta di Wunderkammer, un "Homage to Haeckel", ovvero un ricordo e un'ispirazione che rimandano alle stampe che il biologo tedesco raccolse nel 1904 nel suo libro "Kunstformen del Natur".

Memorie fossili di elementi zoomorfi e fitomorfi si trovano nel ciclo delle "Mineralogie", nel "Mondo cristallizzato" (2012) e in "Slow Flow" (2013), acrilici e silicati su tavola.


La mostra rimarrà aperta fino al 22 maggio 2016.

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